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Un altro incontro specialeIl 9 gennaio 2002 abbiamo avuto un’ altra visita speciale al Punto: un pellegrino Daniel proveniente dalla Florida che stava facendo il giro di tutti i santuari del mondo “Tutto è successo a cavallo di Mercoledì 9 e Giovedì 10 gennaio. Due normalissimi giorni della settimana di un mese particolarmente freddo, ma soleggiato. Lo abbiamo visto entrare dal cancello principale del Punto Giovane ed io sinceramente me lo sono trovato improvvisamente di fronte, separati solo dalla porta a vetri. Io dentro al caldo e ben vestito, lui, fuori, impugnava un bastone da pellegrino e mi guardava. Appena entrato, l'occhio mi è caduto sui suoi piedi: era scalzo! Poi un leggero soprabito su vestiti poveri e quel lungo bastone: non aveva altro. Ma il viso diceva di un uomo dignitoso e solenne. Con quella barba bianca e gli occhi grandi ci pareva di vedere un personaggio di altri tempi. Cominciò a parlare un inglese stretto e sommando le nostre poche, pochissime conoscenze della lingua britannica siamo arrivati ad una conclusione; tutto il discorso ruotava su due parole: chiesa e Paolo. O meglio, che il suo amico Paolo stava vicino ad una Chiesa. E continuava a ripetere solo questo. Non gli importava altro. Solo oggi, posso dire che nella nostra vita, quel giorno, ci era capitato il Piccolo Principe. Si proprio come nel libro di A. de Saint Exupery il Piccolo Principe continuava a chiedere che gli fosse disegnata una pecora, così quest'uomo chiedeva solo del suo amico Paul. Così dopo un po’ di tempo che ripeteva le stesse cose, anch'io come il tipo che incontra il Piccolo Principe, ho desistito e ho pensato che davanti a me avevo solamente un pazzo e per giunta ubriaco. Calato il mio spirito contemplativo, non mi rimaneva che assumere il vestito da bravo cristiano. Gli ho offerto un te e lui lo ha accettato. Appena si è messo a sedere, la sua testa è crollata e si è andata a posare sul braccio che a sua volta era disteso sulla tazza di te caldo. Incredibile: si era addormentato di colpo. Ho pensato: ma quest'uomo non dorme da giorni! Cercando di togliergli il braccio da sopra la tazza di te per evitare che la rovesciasse, si è svegliato. Così ho ritenuto opportuno offrirgli un letto per dormire. Ha accettato. Gli abbiamo portato una branda e lo abbiamo invitato a dormire nell'oratorio. E qui la cosa che ha risvegliato il mio spirito di stupore. Pensate, con il sonno che aveva, prima di distendersi sul letto si è inginocchiato, ha unito le mani e si è fermato qualche minuto a pregare. Poi si è alzato ed e venuto a stringerci le mani personalmente. Infine si è addormentato. Si è svegliato solamente la mattina dopo verso le 8. Lo abbiamo invitato a fare colazione. Si è ripetuto il prodigio: prima di inzuppare ogni biscotto nel latte si segnava la fronte con la croce. Cominciavamo a capire che quest'uomo veniva da Dio. Continuò a chiedere in inglese notizie su questa chiesa e sul suo amico Paul. Dopo un ora di traduzione qualcosa di più preciso era venuto fuori: la chiesa si trovava in una zona definita sulla cartina geografica tra Pesaro e Ravenna ed era visibile dalla strada principale. Inoltre in questa chiesa si pagava per entrare ed era comunicante con un museo. Ecco da quella chiesa lui sarebbe riuscito a trovare il suo amico Paul. In quest'ora abbiamo conosciuto anche il suo nome: Daniel e la sua nazionalità: la Florida in America. Ma adesso come fare per trovare questa chiesa? La decisione. Cristian (il magro) lo avrebbe accompagnato con la macchina per tutta la statale. Se davvero quella chiesa era visibile dalla strada principale, lui Daniel l'avrebbe vista. E così partirono. Al volante Cristian e di fianco Daniel, da subito con la faccia voltata sulla sua destra a fotografare ogni spazio circostante. E intanto parlava: sempre in inglese. Di tanto in tanto era chiaro il suo thank you: grazie. Quest'uomo era un pellegrino. Aveva fatto della sua vita un viaggio continuo alla ricerca dei santuari sulla terra per essere pronto un giorno ad entrare nel santuario del cielo. Erano anni che camminava sorretto solo da una fede strepitosa nella Provvidenza. E anche quel giorno la provvidenza aveva risposto (perchè Lei risponde sempre ai fiduciosi). Pensate alla fine quella chiesa che cercava era a Ravenna. E lui si era ritrovato a Riccione. Ma a Riccione chi avrebbe potuto ascoltarlo e chi avrebbe potuto capirlo? E chi avrebbe potuto prendersi la briga di fare di nuovo tutta la statale perdendo un intera giornata, alla ricerca di un'improbabile chiesa senza nome e senza volto, da dove poi avrebbe trovato un italiano di nome Paul senza un volto e senza un cognome? Chi avrebbe potuto perdere tempo con un tipo di questo genere? Eppure la Provvidenza lo ha condotto da chi avrebbe fatto questo. E lui Daniel continuava a dire: thank you, grazie. Così come aveva ringraziato prima di addormentarsi e prima di mangiare. C'era un abisso tra le nostre preghierine e il suo riconoscere la sovranità di Dio. Solo chi non ha niente può aspettarsi tutto da Dio. Anche un solo biscotto ti può dire la bontà di Dio tanto da farti piangere di gioia. Ma questo non è più pensabile nella nostra società benestante e opulenta. Quest'uomo quel giorno aveva raggiunto il suo obiettivo: incontrare Paul. Un semplice contadino di Milano Marittima che non spiccicava parola di inglese, anzi il suo dire era pieno di dialetto romagnolo. Di semplicità in semplicità. Ci aspettavamo chissà chi fosse questo Paul e invece era l'uomo più scontato di questa terra. Affidarsi completamente a Dio nella semplicità e gratuità di ciascun incontro. Ecco cosa abbiamo capito quei giorni. Chissà perchè, e non è certo a caso, proprio in questi due giorni sono nati Nina, Elisa e Giulia. Un regalo per tutti.
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