Giovedì sera grande festa al Punto Giovane per un momento atteso da tanto e nel quale si sono concentrate molte energie negli ultimi tempi: si è svolto il rito di benedizione dell’ altare, dell’ambone e della sede durante la Messa presieduta dal nostro vescovo Francesco.
Un momento ricco di emozione forse soprattutto per i più anziani proprio per la storia che ha questo “nuovo” altare, da cui si può dire che è cominciata tutta l’avventura del Punto Giovane.
Nuovo infatti non è, infatti questo è l’altare che era stato ricavato da una parte di un bancone di un bar e che si trovava nella cappellina della casa madre, dove sono iniziate le prime convivenze.
E ora è tornato ristrutturato e lucidato, nuovo, ma sempre lo stesso, a completare la nuova chiesa insieme all’ambone e alla sede che ne richiamano lo stile. Da ex bancone di un bar, luogo di ritrovo per giovani, è diventato la mensa su cui si spezza il Pane, in una casa dove negli anni sono passati tanti giovani che si sono lasciati toccare il cuore dall’incontro con Gesù e molti di loro hanno visto cambiare la loro vita.
Due parole sulle tovaglie che sono state realizzate per apparecchiare l’altare e il drappo dell’ambone: la forma rettangolare ricorda il tallit ebraico, il mantello utilizzato dagli ebrei durante la preghiera e che forse usava anche Gesù. Le quattro nappe “riassumono” i più di 700 comandamenti della legge ebraica, mentre quattro bande laterali colorate, di colore diverso a secondadel tempo liturgico, ricordano i due grandi fiumi, il Nilo e l’Eufrate, entro cui è racchiusa la terra d’Israele.