Si resta davvero sgomenti di fronte al gravissimo fatto avvenuto in Città, dove è stato attentato alla vita di una persona senza fissa dimora, dandogli fuoco su di una panchina mentre dormiva.
In attesa che dalle Forze dell’Ordine giungano altre informazioni sulla modalità e gli autori del gesto criminoso è doveroso denunciare con tutte le forze questo atto di violenza premeditata contro un uomo indifeso e contro Dio stesso che abita in lui, come Gesù indica nell’identificarsi con i più piccoli e i più poveri.Un gesto terribile che non appartiene alla cultura di questa Città, da sempre accogliente verso i più deboli, come indicano anche tante iniziative di solidarietà presenti sul territorio della nostra Diocesi anche per questi fratelli più emarginati, come la Caritas diocesana, la Mensa dei Cappuccini di Santo Spirito, le Caritas parrocchiali e la Capanna di Betlemme, presso le quali molte volte abbiamo incontrato Andrea.E proprio per questa conoscenza personale si aggiunge il dolore di tanti operatori che l’hanno incontrato in questi anni.Un fatto che provoca in tutti noi serio motivo di riflessione e di impegno per le situazioni di marginalità, di sofferenza e anche di violenza che sempre più spesso si verificano anche in contesti umani impensabili.