La convivenza aggregativa
Il desiderio di appartenenza
Destinatari
Questa convivenza si rivolge ai ragazzi giovanissimi dai 15 ai 17 anni. Non si partecipa a titolo personale, ma per gruppi di appartenenza. Potrebbe essere una classe di scuola, amici del muretto, gruppo del bar, squadra sportiva, ect….
Finalità e contenuti
Accogliendo non singoli, ma gruppi già aggregati, l’esperienza mira:
a riqualificare le relazioni all’interno del gruppo e a far maturare in ciascun ragazzo la consapevolezza di essere un bene prezioso per l’altro.
offrire ai ragazzi un tempo “forte” di crescita comunitaria, personale e, per quanto sta nella libertà di ciascuno, di fede
far maturare in loro la consapevolezza dell’essere accolti e valorizzati per quello che sono
aiutare ciascuno ad uscir fuori da se stesso con il gioco, il confronto continuo, il servizio comunitario e la testimonianza pubblica
costruire, attraverso alcune semplici regole e piacevoli rituali, il senso di responsabilità e di servizio all’altro
Strategie educative
L’intuizione pedagogica è quella di rendere protagonisti i ragazzi e allo stesso tempo fargli prendere consapevolezza di essere accolti, custoditi e formati. Ad ogni gruppo viene affidata una convivenza di 4 giorni. In questi 4 giorni sono loro i “padroni di casa”, ma ovviamente sono anche loro i responsabili. Si organizzano per la spesa al supermercato, fanno i turni per le pulizie, cucinano e programmano la loro giornata. Inoltre ad alcuni di loro vengono affidati compiti “pubblici” (sacrista, fotografo, relatore, lettore…) che costringono i ragazzi ad uscir fuori da se e prendere coscienza dei propri doni. Alcune semplici dimensioni educative diventano allora penetranti e riconcilianti. E’ lo stile della semplicità che paradossalmente li attira. Sentono la profondità del valore della quotidianità vissuta insieme. Cucinare e sparecchiare, lavare e asciugare, studiare e pregare: tutto diventa nuovo e bello. Il consegnargli una casa li fa diventare protagonisti della loro educazione. E’ ovvio che la loro presenza al Punto Giovane è custodita da alcune regole fondamentali, da alcuni semplici e piacevoli rituali, ma soprattutto dall’accompagnamento continuo degli educatori. Sono loro i garanti del cammino di questi quattro giorni; sono loro che diventano modelli credibili e affidabili con cui intrecciano relazioni positive e spesse volte confidenziali. In convivenza i ragazzi gustano anche la dimensione di Dio. E’ un Dio silenzioso. Si nasconde nelle figure concrete degli educatori o dei preti che si appassionano a loro, è un Dio che si visibilizza sui muri delle stanze dove appaiono angeli, santi e immagini sacre che parlano di trascendenza, è un Dio che si rivela soprattutto nella Parola del Vangelo, Parola antica e sempre nuova e capace di far vibrare le corde di ogni cuore. E con Dio colgono il volto di una Chiesa piacevole e alla loro portata come persone che si occupano singolarmente di te, t’ascoltano, t’incoraggiano, ti sottraggono dai tempi lunghi della disaffezione e della solitudine.
Il cammino della convivenza
La proposta ai ragazzi
Chi fa conoscere la proposta della convivenza aggregativa al Punto Giovane è ordinariamente il prof di religione; ma potrebbe anche essere un insegnante, un allenatore, una figura educativa che ha a che fare con un gruppo formale o informale di giovani. (15 -17 anni). Gli stessi educatori del Punto Giovane potrebbero lanciare l’idea ad un gruppo di amici del bar o del muretto. La proposta va fatta per tempo, magari lasciando ai ragazzi alcuni depliant del Punto Giovane o invitandoli a visitare il sito. Nel momento in cui i ragazzi, dopo averne parlato con le loro famiglie, aderiscono, viene consegnata a ciascuno una lettera per i genitori che va restituita insieme alla caparra, all’atto dell’iscrizione.
Il primo contatto
Il primo contatto con il Punto Giovane i ragazzi ce l’hanno nella messa di un Giovedì sera precedente la convivenza secondo calendario. Qui tutto il gruppo viene presentato alla comunità del Punto Giovane che si riunisce settimanalmente nella celebrazione eucaristica. Nella stessa serata si attua il rito di passaggio fra la convivenza che termina e quella che inizierà a breve secondo il calendario prestabilito. Terminata la Messa i ragazzi si incontrano con gli educatori della loro convivenza per ricevere istruzioni circa il da farsi. Si salda inoltre la quota convivenza.
I giorni della convivenza
La convivenza comincia la Domenica sera e termina il Giovedì sera con la messa dei giovani, alla quale sono invitati anche i genitori dei ragazzi. L’accoglienza della domenica sera è preparata da due educatori responsabili insieme agli educatori della convivenza. I quattro giorni vengono scanditi con un cammino pedagogico preciso. Più precisamente è la sera che ha un suo proprium. Infatti alla sera della Domenica viene introdotta la convivenza con le sue regole e i suoi rituali e vengono sorteggiate le responsabilità e il gioco del folletto. Il lunedì viene condiviso un gioco che mira a far aggregare il gruppo e sciogliere le relazioni. Il martedì sera è dedicato al confronto comunitario nel quale i ragazzi scendono in profondità circa le relazioni fra loro verificandone la positività insita in ciascuno. Questa serata è affidata ad educatori esterni che in collaborazione con gli educatori della convivenza creano un clima di fiducia per permettere a ciascun ragazzo di esprimersi nella verità. Il mercoledì è proposto un appuntamento di preghiera. La relazione si sposta dal fratello a Dio. La serata è affidata al sacerdote responsabile del Punto Giovane che aiutato dagli educatori della convivenza cercherà di far gustare l’esperienza del silenzio e dell’intimità con Gesù. Viene anche fatta qui la proposta della confessione sacramentale. Il giovedì si conclude con la Messa dei giovani. La liturgia è la fonte e il culmine della vita del cristiano, pertanto tutta la convivenza trova pienezza nella celebrazione eucaristica. I ragazzi della convivenza trovano in questa celebrazione una parte attiva. Al momento della preghiera dei fedeli, ciascuno di loro è invitato a leggere un brevissimo stralcio dalla lettera da loro scritta il mercoledì sera. Il sacrista, se lo si ritiene opportuno, farà anche da ministrante indossando il camice bianco. Due di loro prima della messa accoglieranno i giovani all’ingresso della chiesa. Uno leggerà la Parola di Dio, due faranno l’offertorio e uno testimonierà pubblicamente i quattro giorni vissuti insieme.
La struttura della giornata
I due appuntamenti che aprono e chiudono la giornata sono: la consegna del Vangelo del giorno e la comunicazione fraterna nella cappellina del Punto Giovane. Un educatore del Punto Giovane sarà presente tutte le mattine per presentare in modo semplice e sintetico il Vangelo. I momenti comuni della giornata sono: la colazione, il pranzo, lo studio, la cena, il momento serale. E’ ovvio che le eventuali e possibili assenze a questi momenti vanno comunicate agli educatori. Il pranzo e la cena sono preceduti dalla preghiera pensata appositamente per la mensa o per occasioni speciali (onomastici, compleanni….). Il primo pomeriggio è affidato alle pulizie e al tempo libero. Dalle 15 alle 17 c’è il tempo dello studio che continua eventualmente fino a sera. Alle 19.30 tutti gli educatori vanno in Cappellina a pregare i vespri e chi vuole può partecipare.
Gli educatori
Gli educatori sono giovani o giovani adulti che volontariamente vivono l’esperienza con i ragazzi. Ci sono educatori che vivono dentro la casa (continuità) ed educatori che stanno al Punto Giovane solo per quei quattro giorni. A questi si aggiungono gli educatori esterni per il confronto nella serata del martedì. Gli educatori cercano di condividere per quanto gli è possibile l’intera esperienza. Non ci sono momenti della giornata in cui, almeno un educatore, non sia presente nella casa.
Il sacerdote
E’ previsto che ogni convivenza abbia la presenza del sacerdote responsabile nel momento di preghiera del mercoledì e nella Messa del giovedì. Potrebbe essere che una classe abbia come prof di religione un sacerdote. Sarà allora lui che presiederà alla messa del Giovedì sera. Il sacerdote, per quanto è possibile, condivide la giornata dei ragazzi ed accoglie eventualmente i segnali di richiesta di colloqui personali o di confessioni sacramentali.
Modalità di partecipazione
Il gruppo dei ragazzi partecipante non può essere superiore al numero di 13. Se lo fosse si divide in due convivenze. Si richiede a tutti i ragazzi partecipanti la residenzialità e la partecipazione ai momenti comuni. I criteri vincolanti per partecipare alla convivenza sono essenzialmente quello di abbracciare gli obiettivi che stanno alla base dell’esperienza e la volontà di impegnarsi alle regole e allo stile della casa. Le date della convivenza saranno indicate nel giorno del sorteggio.
Il sorteggio
Per tutte le classi che desiderano fattivamente fare la convivenza è previsto un sorteggio. Il sorteggio deciderà quali e quante classi potranno partecipare alla convivenza e viene effettuato al Punto Giovane il 6 Dicembre alle ore 14.30.
Criteri del sorteggio:
1. al sorteggio deve partecipare almeno un rappresentante per ogni classe. Se una classe non sarà rappresentata non potrà essere sorteggiata
2. ciascun rappresentante all’inizio del sorteggio dovrà comunicare il numero dei ragazzi della propria classe che intendono fare la convivenza
3. se il numero dei ragazzi di una classe è maggiore o uguale a 14 partecipanti la classe verrà sdoppiata in due turni
4. se il numero totale dei ragazzi di una classe è maggiore o uguale a 27 partecipanti si procederà a un sorteggio interno alla classe (effettuato dal professore di religione) per far si che il numero totale dei ragazzi sia 26, cioè due convivenze da 13 (numero massimo di ragazzi che possono essere accolti in una convivenza aggregativa)
5. si procederà al sorteggio di tutte le sezioni delle classi III per avere la graduatoria completa in caso di sostituzioni
6. verranno create due graduatorie: una per le classi che occuperanno una sola settimana e una per le classi con numero di partecipanti da 14 a 26 che occuperanno quindi due settimane. Le sostituzioni in caso di disdetta della classe o di non perfezionamento della procedura di selezione saranno effettuate a seconda della tipologia della classe. Ad esempio, se disdice una classe che occupa solo un turno si sostituirà con la prima classe in lista nella graduatoria di quelle singole; se disdice una classe che si sdoppia si attingerà dalla graduatoria delle classi che occupano due settimane.
Responsabilità ed Assicurazione
Essendo i ragazzi minorenni rimangono i genitori responsabili diretti delle scelte dei figli. Ad esempio, nel caso di malattia lieve e quindi di eventuale assenza a scuola saranno comunque i genitori a decidere il da farsi. L’assicurazione copre la responsabilità civile. Per tale motivo chiediamo alcuni dati personali dei ragazzi, di cui i genitori daranno conferma scaricando e firmando le lettere sotto allegate:
Informativa Privacy Punto Giovane (L’informativa segnala tutto ciò che dovete sapere a riguardo delle responsabilità e della privacy)
Acquisizione trattamento dati personali (l’acquisizione dei dati personali viene firmata sempre dal genitore del minorenne, e legittima il fatto di aver letto la informativa privacy di cui sopra)
Il post convivenza
In questi anni si è posto il problema del post convivenza. Infatti, pur avendo vissuto una esperienza bella, i ragazzi non trovano gli strumenti per riavvicinarsi al Punto Giovane. L’idea è quella di avvisare via sms i ragazzi per comunicare iniziative particolari del Punto Giovane. L’attenzione al giorno del compleanno è sempre cosa gradita. Ricordiamo sempre alla messa del giovedì i compleanni dei ragazzi nella settimana. Riteniamo anche importante tenere un archivio di foto e testimonianze sul nostro sito www.puntogiovane.net e sulla pagina facebook puntogiovane, perché i ragazzi amano ritrovarsi attraverso la “rete di internet”.