La convivenza formativa. Il desiderio di Verità
Destinatari
E’ rivolta ai ragazzi dai 17 ai 23 anni. Li chiameremo semplicemente giovani. La proposta, pur nella modalità della vita comune, ha un preciso indirizzo personale e si rivolge al singolo. La convivenza dura 7 giorni dalla Domenica al Sabato.
Finalità e contenuti
La convivenza vuole favorire un percorso di ricerca personale per far risuonare nel cuore la domanda esistenziale – “io chi sono?” – e darle un senso. E’ un invito a guardarsi dentro per fare luce sui propri doni. E’ fare verità per scoprirsi degni e belli. Infatti cosa c’è di più bello della giovinezza? Eppure proprio loro, i giovani, che sono portatori naturali di bellezza non prendono quasi mai consapevolezza di chi sono realmente. A volte per paura e spesso per incapacità a leggersi dentro, i ragazzi preferiscono adattarsi al mondo, alla moda, a come gli altri li vogliono. Questo crea ambiguità, condizionamenti, scelte sbagliate. Si rischia quindi di apparire e non di essere. Il processo di identificazione non passa più attraverso lo scendere nella propria interiorità, ma attraverso il farsi guardare ad ogni costo. “Se non ti vedono non esisti”, sembra dire il mondo ai ragazzi. Quindi perché io esista devo stare in vetrina continuamente adattandomi a volte a ciò che è artificiale, luccicante, falso e illusorio. E metto maschere su maschere fino a coprire letteralmente la vera bellezza che sono. La conseguenza di ciò è il senso asfissiante di vuoto interiore che il giovane avverte e che deve necessariamente coprire con ulteriori artifizi in una spirale viziosa e distruttiva. Fondamentale allora è fermarsi e ritornare alla domanda esistenziale: “ma io chi sono?”.
Strategie educative
Oltre le dinamiche quotidiane del servizio, del gioco e della condivisione tipiche di ogni convivenza, l’esperienza si avvale decisamente della Parola di Dio. Rispetto alla convivenza aggregativa, dove la Parola fa da cornice all’esperienza, qui la lettura e la meditazione della Bibbia coinvolgono profondamente i ragazzi.
La lettura della Bibbia come svelamento dell’uomo
La Parola di Dio ha questa enorme capacità: di svelare l’uomo all’uomo. La Parola di Dio è infatti una Parola creatrice. Se accolta, penetra nelle profondità del cuore dei giovani e li trasforma da dentro, li “ricrea” in sintonia con le potenzialità di ciascuno. Nel momento in cui il giovane è toccato dalla Parola riscopre la sua vera bellezza e diventa a sua volta espressione di bellezza. E’ in fondo il cammino dei santi.
La Parola di Dio disseminata nella creazione e nell’arte
Ma la Parola della Bibbia è la stessa Parola che ha creato il mondo. Pertanto la creazione stessa porta in se bagliori di bellezza capaci di trasformare l’uomo. Tali bagliori li chiamiamo dimensioni artistiche. Pensiamo alla musica ad esempio. Essa fa parte del bagaglio umano e creaturale di ogni uomo, di ogni storia, di ogni tempo. Pur non avendo origini divine, cioè non facente parte della rivelazione di Dio al suo popolo, eppure è tanto intrisa di divinità. La parola musica ha la stessa radice letterale di mistero; come a dire ne fa parte. E i giovani la musica la vivono, la abitano, la interiorizzano. E come la musica tante opere d’arte. Come allora non approfittare di tali dimensioni per educare i giovani?
Le dimensioni artistiche come portatrici di bellezza
Ciò che infatti rende “artistica” un’opera è il suo riuscire a trasmettere lo spirito vivo e creativo di Dio. Naturalmente per opere artistiche non si intendono solo le opere destinate ad una elite culturalmente ristretta di persone, ma opere d’arte sono tutte le opere legate al vissuto emotivo di ciascuno, che rendono vivo e presente lo spirito di bellezza. Ma c’è di più: le discipline artistiche non solo sono dei mezzi per fare esperienza della bellezza di Dio, ma sono anche dei tramiti per rispondere a quel bisogno inesauribile di espressività tipico di ogni uomo.
L’espressività artistica svela la bellezza del giovane
Tutti avremo certamente almeno una volta fatto esperienza di avere un bisogno di espressività dentro di noi cui corrispondere. Tale bisogno di espressività è amplificato nei giovani che cercano il modo a loro più congeniale per conoscersi e per costruire la propria identità. Essi, portatori di un enorme potenziale creativo, sono sempre alla ricerca dei modi a loro più congeniali per comunicare tale ricchezza. Dunque le arti in quanto naturali “luoghi creativi”, tutte le arti (dalla musica alla scultura, dalla poesia alle arti figurative e a tutte le forme creative anche più inconsuete …) diventano degli strumenti privilegiati per esprimersi e quindi fare esperienza di sé. Non è un caso che le forme artistiche abbiano da sempre accompagnato la storia dell’intera umanità. È solo esprimendosi che l’uomo capisce chi è; non può capirlo in astratto, è solo facendo esperienza diretta e concreta delle sue potenzialità che le riconosce e può decidere in che direzione investirle. Ed è solo quando viene toccato da quel quid di indescrivibile e inafferrabile mistero che sottende la bellezza in tutte le sue forme, che si sente più vicino all’essere bello per eccellenza: Dio.
Il cammino educativo alla bellezza
Gli strumenti utilizzati attingono al mondo della musica, della letteratura, dell’arte visiva e in particolare del cinema. Esperti del settore aiuteranno i ragazzi a trovare la forma espressiva più confacente alla propria sensibilità per esplicitare più profondamente la personale ricerca di senso. Gli incontri formativi sono più densi e lunghi. I ragazzi sentono il bisogno di imparare in un contesto di fiducia e di amicizia. Sperimentano a fine convivenza la gioia tipica della condivisione e la consapevolezza di essere cresciuti interiormente.
Il cammino della convivenza
La proposta ai ragazzi
I ragazzi conoscono la convivenza attraverso la pubblicità di volantini e dépliant, ma soprattutto attraverso il contatto personale di educatori, preti, professori o di qualche amico che ha già vissuto l’esperienza. Per iscriversi alla convivenza occorre rivolgersi al referente della continuità per verificare la disponibilità dei posti e confrontarsi con il responsabile del Punto Giovane per appurare le motivazioni.
La struttura della giornata
I due appuntamenti che aprono e chiudono la giornata sono: la consegna del Vangelo del giorno e la preghiera di Compieta.
La consegna del Vangelo avviene da parte del sacerdote responsabile del Punto Giovane che lo farà secondo questo schema: Invitatorio, intronizzazione dell’Evangeliario e lettura del Vangelo del giorno, commento e tracce di riflessione, invocazione dello Spirito Santo, breve lettura personale del testo e scelta di una frase da imparare a memoria da custodire durante la giornata, benedizione e canto di conclusione.
Un altro momento importante è la serata espressiva dalle 19 alle 20. Ci sono poi i momenti comuni della giornata: la colazione, il pranzo, lo studio, la cena, il momento serale. Questo momento serale viene diversificato nei giorni. Alla domenica sera la presentazione della convivenza, al lunedì c’è un gioco che intende creare un clima di fiducia reciproca. Il giovedì la messa e il venerdì l’adorazione eucaristica. Le altre sono serate appositamente studiate per coinvolgere i ragazzi nella loro espressività e nella capacità di recezione.
Gli educatori e il sacerdote
E’ previsto che ogni convivenza abbia la presenza del sacerdote responsabile e di educatori maturi e responsabili. Avendo di fronte ragazzi che fanno una scelta personale di cammino, l’attenzione è rivolta maggiormente al singolo per aiutare ciascuno a elaborare i tanti spunti di riflessione che la convivenza offre.
Responsabilità ed Assicurazione
Per i ragazzi minorenni rimangono i genitori responsabili diretti delle scelte dei figli. Ad esempio, nel caso di malattia lieve e quindi di eventuale assenza a scuola saranno comunque i genitori a decidere il da farsi. L’assicurazione copre sia la responsabilità civile che l’infortunio. Anche per tale motivo chiediamo alcuni dati personali dei ragazzi, di cui i genitori daranno conferma firmando la lettera del trattamento dati.
Faccio parte di una classe quarta del perito turistico Marco Polo di Rimini e dato che l’anno scorso per varie ragioni non siamo riusciti a organizzarci per la convivenza, vogliamo riprovarci quest’anno! Come funziona la cosa? Dobbiamo prenotare la casa e altro? Fatemi sapere un Grazie anticipato, saluti 🙂