Difficile, ma indispensabile, scrivere due righe su una partita del genere soprattutto per chi non l’ha vista! In quest’ultimo caso, infatti, il risultato potrebbe sembrare parlante da sé, invece non è così. Certo dopo tre gol presi e zero fatti qualche mea culpa va fatto, perché indice che qualcosa non è andato, ma non deve far perdere di vista quanto di buono costruito, dato che spesso all’occhio superficiale sfugge, e non aiuta ad impostare il futuro..
Veniamo a noi. Partendo dalla convinzione (di chi scrive) che, come già sottolineato, gli episodi dicono molto ma non tutto, è importante “leggere” questa gara sotto una lente d’ingrandimento, sperando che ce la mostri per quello che realmente è stata. Bene inteso: l’intento non è quello di discolpare qualcuno o di rasserenare degli animi che forse dopo il derby vinto si erano montati la testa, ma quello di “dare a Cesare quel che è suo”.
Se analizziamo gli episodi determinanti notiamo che:
1) il rigore, forse evitabile, è stato frutto di una ingenuità difensiva, e l’unico tiro in porta degli ospiti nella prima frazione di gioco;
2) immediatamente dopo lo svantaggio i locali hanno reagito con due occasioni di quelle che era più facile sbagliare: sulla prima il “gigante buono” ci è andato col “piedino”; la seconda è stata invece vanificata da un salvataggio sulla linea, di quello che a parer nostro è il difensore più determinante della categoria. Complimenti a lui e a chi lo ha ingaggiato!
3) Nella ripresa il Punto Giovane è entrato in campo col piglio giusto, salvo poi affossarsi al secondo tiro in porta della Santagatese (nb: il primo è stato su rigore!). La squadra tuttavia non ha mollato la presa nemmeno sotto di due reti.
4) Il più bell’intervento di Benedettini (oggi in spolvero, a dispetto delle tre reti subite) è avvenuto a gara ormai chiusa, così come la terza rete, realizzata al terzo minuto di recupero.
In sintesi: chi ha vinto con tre gol di scarto ha realizzato gli stessi tiri nella porta avversaria (e due fuori dallo specchio), chi ha perso ne ha effettuati 7 fuori dallo specchio e 10 in porta! In pratica 17 tiri contro 3! E’ vero che nel calcio conta (NON SOLO!!!!) buttarla dentro, ma questo ci dice che:
a) i riccionesi sono mancati proprio nella fase di rifinitura (conclusiva);
b) se la gara finiva in parità, gli ospiti poteva andarsene contenti..
Magra consolazione, ma utile per ripartire, OGNI VOLTA.
Detto questo ci pare utile sottolineare ancora due aspetti, uno di ordine tattico, l’altro “di gruppo”.
Il modulo 4-3-1-2 ha, come ogni modulo, pro e contro. Fra i pro indubbiamente quello di proporre una fase offensiva (cioè di possesso palla, indipendentemente da dove si trovi la stessa) molto fluida, che permette di portare molti uomini nella metà campo avversaria, a patto però che: 1) gli esterni difensivi (un po’ limitato chiamarli ancora “terzini”) attacchino quello spazio che i 3 di centrocampo concedono loro, permettendo di andare sul fondo e crossare; 2) chi gioca dietro le due punte – indipendentemente dalle caratteristiche delle stesse – sia messo nelle condizioni di servire palle efficaci e di inserirsi. Motivo per cui lo si fa giocare “tra le linee” avversarie (di difesa e centrocampo). Ora, se i difensori laterali non salgono e il trequartista non fa quanto gli compete, ecco che il modulo “non funziona”. Se ci sono stati dei limiti in fase di rifinitura contro la Santagatese, a noi pare che le cause siano da ricercare proprio qua. Senza scordarci la poca vena di alcuni interpreti.
In secondo luogo, ci sembra che qualche giocatore non dia ancora il suo reale contributo (per ragioni che solo la società e lo spogliatoio conoscono). Ma facciamo qualche nome, perché altrimenti parliamo dell’aria fritta: a questo gruppo ci pare manchi ancora il contributo di “scelta tecnica” Fabbri, di Dimaso, del vero Miscia (altro giocatore rispetto a quanto può realmente dare, come quantità e qualità), e forse qualche altro ancora.
Ma, da tifosi innamorati di questa squadra, confidiamo nel lavoro di quanto Mister Misca saprà fare, dato che conosce meglio la situazione, sia di chi scrive sia di che guarda le partite dagli spalti. Di lui occorre cioè fidarsi. Quanto evidenziato vuol essere non tanto una critica, che lascia il tempo che trova, ma un elemento di riflessione, per farci amare ancora di più questi nostri “eroi”!
I voti di oggi sono “offerti” dal neo dirigente Nicola Fabbro, che si scusa in anticipo per qualche giudizio affrettato, dato che ancora non conosce bene i singoli.
1) Benedettini 6,5
2) Santini 5 e ammonizione
3) Talacci 5
4) Fazi 6
5) Bartolini 6 e ammonizione
6) Mainella 6,5
7) Spimi 5,5
8 Miscia M. 6,5
9) Bugli 5,5
10) Dimaso 5,5
11) Ghiacci 5,5 Mister Miscia: 5,5
Subentrati: Piccioni (dal 1’st) 6; Protti (dal 30’ st) 5,5; Castronovi (dal 1’st) 6.
NOTE: Spimi era l’unico elemento diverso rispetto alla vittoria nel derby. A parer nostro la gara poteva prendere un’altra piega se, tanto per rimanere negli episodi, l’arbitro (non male) avesse espulso Santini nell’episodio del rigore: era ultimo uomo con chiara occasione da rete..
Spettatori 52.
Alla prossima dal vostro affezionatissimo!