L’essere incaricato per fare la testimoianza non mi ha, stranamente messo addosso pressioni o fatto perdere il sonno come avrei immaginato.
Mi ha anzi portato a coltivare un rapporto particolare con Gesù, un rapporto vissuto da un punto di vista privilegiato; il mio ” rendere testimonianza” coincide perfettamente con il motivo per il quale fin dalla prima ora mi sono sentito sereno.
Ho avuto fiducia in Gesù, mi sono lasciato prendere dalle Sue braccia spalancate sulla croce, mi sono fidato e nello stesso momento affidato alla Sua parola e Lui in cambio, ha guidato la mia penna in queste settimane. Si perchè la testimonianza è figlia di momenti, di pensieri, di riflessioni sparse in lungo e in largo su foglietti custoditi gelosamente per settimane.
I primi giorni sono stati veramente un illuminazione. La vedevo chiaramente attorno a me, sui volti dei miei compagni, sui rapporti che giorno dopo giorno si instauravano tra di noi; la luce viva di Cristo splendeva sui volti di tutti e su tutti i momenti.
E’ arrivata poi la purificazione dai suoni e dalle immagini, il cuore si è svuotato da tutto ciò che poteva renderlo arido; li, si sono formati dei vuoti. Proprio in quel momento Gesù, hai soffiato forte nel mio cuore, hai riempito tutti i vuoti, che si erano formati, hai messo una dopo l’altra parole di speranza dentro di me.E così, passo dopo passo, questo splendido gruppo si è legato sempre di più fino ad arrivare al pensiero triste della fine di questa esperienza.
Questo compito assegnatomi dal democratico sistema del sorteggio mi ha aperto gli orizzonti mi ha dato la capacità di ascoltare le testimonianze di tutti i conviventi; mi ha donato un orecchio più attento a tutti i commenti e a tutti i confronti sulla Parola che in queste settimane ci sono stati. Mi ha portato a leggere tanto, a passare tanto tempo in cappellina a guardare il tabernacolo, cercando di attualizzare la sua parola e renderla viva nelle mei giornate.
E’ stato fantastico ogni sera sentire commenti al Vangelo e vedere, come la Parola di ogni giorno risuonava nelle giornate di tutti e non solo delle mie. Giriamoci attorno finchè vogliamo, descriviamo pure giorno per giorno ogni settimana, ma il momento più unico rimane il confronto serale dove questo magnifico posto che è il Punto Giovane trasuda spiritualità da ogni muro e da ogni angolo, un posto dove è impossibile riuscire a non farsi investire da quei fiumi di Spirito che scorrono lungo i corridoi. Non sono io a dirlo, per avvalorare questa tesi basta andare a leggere tutti i commenti al Vangelo scritti in queste settimane: lo Spirito è un fiume in piena, passa, investe, starvolge e lascia il segno dentro ciasuno di noi. Il segno che la generazione chiede è questo, lo Spirito Santo che ci è dato in dono. Molte volte ho sentito la sua “acqua” travolgermi per poi lasciarmi li, con il cuore pieno e la consapevolezza di non essere mai solo; la certezza che nel momento della richiesta nel bisogno, il segno di Dio sarebbe ancora una volta arrivato ad illuminare il cammino.
Voglio concludere lasciando un abbraccio sincero a tutti i miei compagni di viaggio siete, ognuno nel vostro modo di essere, veramente molto speciali!Grazie!