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Innanzitutto grazie Signore per il dono della fede. Grazie per avermi cercato Tu per primo e per continuare a venirmi incontro lungo le mie strade, anche e soprattutto quando questi miei sentieri tortuosi non sono i tuoi, quando sono nel peccato e tutte le mie povertà vengono a galla. Grazie per venire a me attraverso il dono inestimabile della Parola, che mi scuote, mi converte e mi plasma giorno dopo giorno. Grazie perché la tua Parola è viva, tagliente quando deve recidere il cordone ombelicale che mi lega al mio peccato ma capace di consolare e lenire ogni ferita, anche quella più profonda che il mondo può fare. Grazie per il dono della tua presenza nell’Eucarestia: con la Parola due facce della stessa medaglia, che visibilizzano la tua promessa: “Non temete, io sono con voi fino alla fine del mondo.
Figlia
Grazie Padre per avermi voluto tuo figlio. Grazie per la fiducia che riponi in me, per come mi incoraggi e mi sproni a crescere, per la tua fermezza che mette ordine nella mia vita, per la tua bontà e misericordia, per il tuo rispetto e la tua pazienza, per la tua tenerezza che mi consola. Grazie perché credi in me anche quando nemmeno io riesco più a farlo, grazie perché mi ami e sentendomi amato mi rendi capace a mia volta di amare. Insegnami a vivere un riflesso di questa tua paternità con le persone che mi poni accanto nella vita. Grazie, perché sei davvero mio Padre.
Guarda, porgi l’orecchio
Grazie Padre per questa vita che mi doni, per aver scelto di venire ad inabitare dentro la mia persona e in tutti i miei fratelli. Insegnami a risvegliare i miei sensi, a sintonizzarli su di Te, rendendomi capace di contemplarTi in ogni situazione, in ogni persona. Grazie per la tua bellezza di cui è pieno il mondo e la mia vita, insegnami a ricercarla, a valorizzarla, a difenderla e testimoniarla.
Dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre
Grazie Signore per la mia famiglia. Grazie per i miei genitori, i miei nonni, mio fratello e il mio gatto sono per me un dono prezioso, una benedizione e una grazia. Sono le mie radici, la mia storia e rendono concreto e visibile il tuo amore per me. Grazie per il Punto Giovane, per quello che è stato e che è per la mia crescita come uomo e cristiano. Grazie per la comunità che mi custodisce e mi sostiene. Grazie per la chiesa, per la sua bellezza e la sua santità, anche nelle fatiche. Grazie per ciò che è stato Giovanni Paolo II , soprattutto per noi giovani, e per quel che sarà Papa Benedetto XVI.
Il Re è innamorato della tua bellezza
Grazie per le persone che mi metti accanto ogni giorno e in modo speciale per gli amici che hanno condiviso con me questa convivenza. Ognuno di loro è un tuo figlio prediletto, una pietra preziosa, unica e insostituibile, nel tuo tesoro. Gesù, di ognuno di questi miei compagni tu sei il “mister, l’allenatore e allora in pieno stile giornalistico Fronzoni ecco le pagelle:
Franco, Mastrolonardo. E’ il regista della squadra, colui che detta i tempi e offre gli assist perché i compagni riescano a concludere (qualcuno a questo proposito usa anche il termine discernimento). Fondamentale per “fare spogliatoio, per la sua paternità, la passione per i giovani e perché attraverso il suo ministero “il mister si serve di lui per arrivare al cuore di tanti ragazzi. “Consacrato.
Barrella, Simona: E’ il “polmone della squadra, i suoi urli e le sue risate contagiose in mezzo al campo incitano e sostengono i compagni. A volte per aiutarli gli canta anche qualche canzone. E’ encomiabile per la dedizione e il sacrificio, anche quando le viene chiesto di giocare 4 partite in 2 settimane (messa rock, matrimonio, accolitato e spettacolo). “Esemplare
Messina, Cristian. E’ il portiere saracinesca, nel senso che una volta in porta non rimane molto altro spazio da coprire. Anche per questo motivo è una sicurezza per i suoi compagni. Il suo motto è “nell’organizzazione, la bellezza e così si prodiga in prima persona su di lui e al servizio della squadra nel ricercare l’ordine e la forma. A volte si lascia un po’ andare e allora può capitare che ci metta 2 ore per piazzare le panche in chiesa, ops la barriera. “Certosino
Guiducci, Maruska : Il cervello della squadra. Il suo gioco è intelligentissimo e ragionato. Sempre pronta a dare rinforzi positivi ai compagni e mettersi da parte per far risaltare le qualità degli altri. A dispetto della formazione intellettualistica e razionale è una coccolona ed è capace di commuoversi e trasalire davanti alle parole del suo amato mister o di un bignè al cioccolato. “Luvacciona
Ciavattini, Caterina. E’ il cuore del centrocampo. Da qui dirige il gioco come se fosse un rito, una liturgia. Non lascia niente al caso e trasmette molta sicurezza ai compagni che sanno di poter contare su di lei, anche per confrontarsi o aprirsi un po’. E’ molto umile e per questo non ha ancora vinto nessun pallone d’oro o premi “donna dell’anno ma a lei importa solo fare bene il bene. “Fedele
Carlina: Proveniente dal vivaio del Cesena. E’ colei che smista il gioco, quasi fosse una postina. Attenta e precisa, vive ogni momento della partita con gioia ed impegno anche quando la stanchezza si fa sentire. Sa veramente scaldare il cuore con i suoi abbracci e la sua risata è davvero contagiosa (è un modo di dire, speriamo di no). “Forrrmidabile.
Marco: E’ uno degli ultimi acquisti della squadra, ma ha saputo da subito entrare in sintonia e dare il suo preziosissimo contributo. La sua freschezza e il suo stupore hanno illuminato le compiete con spunti molto belli e hanno aiutato tutti a riflettere e ad interrogarsi. Insieme alla Vale forma una coppia d’attacco estremamente affiatata. “Mitico
Valentina: Anche la Vale è una esordiente e ha portato una ventata di freschezza nello spogliatoio La sua semplicità e la sua mitezza la portano a mettersi al servizio anche dopo una dura giornata di lavoro sempre con il sorriso sulle labbra. Il suo lasciarsi stupire riflette un animo trasparente e aperto alla bellezza. “Luminosa
Cevoli, Francesca. E’ il Beckenbauer della squadra. Perno della difesa ma estremamente versatile anche in altri ruoli: è in grado di preparare una veglia di preghiera e una cena per 20, a volte anche contemporaneamente. E’ la custode dello spogliatoio, ops della casa: con discrezione fa in modo che tutto sia in ordine e tutti i compagni siano a proprio agio. Il suo giocatore ideale, a cui aspira è tale Gemma Galgani, di cui ha appeso un poster a grandezza naturale in camera. “Camerlenga
Civinelli, Luciano. E’ il centravanti di sfondamento della squadra. I piedi sono un po’ di compensato ma il Civi compensa largamente con il suo cuore e la sua passione. Non si tira mai indietro, soprattutto quando c’è da lottare e darsi da fare, sempre disponibile e attento alle esigenze dei compagni. Da un anno è felicemente sposato con l’Elena Fabbri e dalla loro unione è nato (per ora) un coniglio. “Lottatore
Fabbri, Elena: Il suo è un ruolo di contenimento, nel senso che deve contenere Ciano e non è poco.
Oltre a questo è una instancabile lavoratrice, che non si risparmia e si mette a servizio del mister con entusiasmo e con il sorriso sulle labbra, anche quando il gioco si fa duro. Ha il ginocchio fradicio come Ronaldo, ma la sua forza è nel cuore. “Ciucchina
Barone, Paola. E’ la fantasista della squadra, nel senso che ogni giorno gli capita qualcosa di fantastico. Il suo gioco è frizzante e vivace e trasmette allegria ed entusiasmo a tutti. E’ capace di mettersi in discussione ed affrontare anche le sfide più impegnative, è sempre di corsa e ha mille impegni, nonostante questo ha sempre tempo per tutti. “Mostruosa
Gesù: E’ il “mister, il salvatore. E’ lui l’anima e corpo della squadra, anzi senza di lui non ci sarebbe nessuna squadra. Ama ogni singolo giocatore come un figlio e dà la vita per ognuno. Ci è stato vicino in questa convivenza, nella Parola e nell’Eucarestia, nel servizio e nell’accoglienza ai fratelli. “Mister, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!!!