“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande”. E’ facile costruire sulla sabbia. Si fa prima. Invece costruire sulla roccia non è proprio così facile. Occorre tempo e sacrificio. Ma per rimanere indenni alle prove della vita è conveniente farlo. Progettare la propria vita allora per un giovane è la domanda fondamentale. Dirsi: ma io cosa scelgo? La sabbia o la roccia? Dove voglio costruire il mio futuro? Trovo difficile aggiungere qualche giusta parola a questo Vangelo. Mi si è subito presentato come un Vangelo chiaro e preciso, un vangelo che non da via ad interpretazioni e confusioni. L’ho trovato un Vangelo dove Gesu’ fa a tutti noi un richiamo molto concreto ed in modo molto diretto: << ascoltate e mettete in pratica, e la vostra casa resistera’>>. Mi sono allora soffermato a pensare su cosa e chi è quella <<casa>>. Quella <<casa>> siamo tutti noi, sono le nostre sofferenze, le nostre paure, le debolezze, i nostri limiti e le nostre insicurezze… e cosa invece è quella <<roccia>>? quella roccia è il Signore stesso, il Gesu’ vivo che vive assieme a noi; che ci porta in braccio quando ne abbiamo bisogno, che condivide e si fa carico dei nostri pesi e delle nostre fatiche. Se tutto il nostro essere viene affidato al Signore, davvero non dobbiamo temere nulla… dobbiamo lasciarci amare da Lui, lasciarlo entrare in noi. Ed è proprio riflettetendo su questo che per l’ennesima volta mi sono scontrato con i miei limiti: e mi sono accorto di quanto non è facile affidarsi in tutto a Lui, di quanto l’ostinazione, a volte, prende il sopravvento e mi porta a credere di poter gestire tutto da solo, di essere abbastanza forte e sicuro per affrontare le mie paure e debolezze… … e così finisco per non mettermi in ascolto, non mettere in pratica. ed è proprio così facendo che la mia <<casa>> è destinata a crollare. è forse questa una delle nostre mancanze, una delle mie, mancanze più grandi: non affidarmi mai abbastanza al Signore, non lasciare che Lui possa entrare in me per prendersi carico dei miei pesi… Nada te Turbe, Nada te espante, Solo Dios basta Niente ti turbi, Niente ti spaventi… solo Dio basta Indifferenza,cecità e sordità del cuore, e paura sono gli antagonisti del messaggio celato(mica tanto!!!) nel vangelo di oggi. Mt 7,21.24-27 Indifferenza,cecità e sordità del cuore, e paura sono gli antagonisti del messaggio celato(mica tanto!!!) nel vangelo di oggi. Quello che il signore vuole dire è che il regno dei cieli è per chi mette in pratica gli insegnamenti del signore….. E io in questo ci credo veramente, ma ugualmente mi sorge un dubbio:Le suore di clausura allora? loro non mettono in pratica gli insegnamenti del signore…è vero che pregano per noi gratuitamente ma io vedo + costruttivo e utile un semplice educatore che mi aiuta a scolare la pasta per esempio o che parla con me ascoltandomi che non quello che fanno loro…so che il mio è un ragionamento un po’ “cattivo” nei loro confronti e mi disp ma in questo sono molto fermo…Io sono per mettere in pratica il + possibile quello che impariamo!!! Forse sono andato un po’ fuori tema, rispetto al commento sul vangelo, ma questo vangelo è molto semplice e nn credo che necessiti molti commenti. Quindi scusate per il fuori tema=)=)=)=)
1 thought on “Matteo 7. 24-27”
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Buongiorno,
non condivido il tuo fuori tema, considero le suore e sopratutto quelle di clausura,i parafulmini del nostro mondo, credo che sarebbe per tutti noi un danno grandissimo non averle.Pensavo che solo 60/80 anni fà
nelle nostre famiglie si recitava il Rosario tutti i giorni , mentre oggi questa bella realtà è andata persa,ma i riusltati li abbiamo sotto i nostri occhi, così facendo, abbiamo rinunciato alla protezione che la preghiera ci dava e abbiamo utilizzando quel tempo,non più per Dio ma per altre cose, e tante volte poco adeguate. la PREGHIERA è una delle armi più potente che il Signore assiema ad altre ci ha dato, pregare non è mai tempo perso, bussate e vi sarà dato. Se uno è in pericolo non chiama aiuto una volta sola , ma lo ripete in continuazione per richiamare attenzione, così è la preghiera , chiediamo aiuto per noi e per altri a Dio ,non dimentichiamoci che quello che facciamo è perchè Dio vuole che lo facciamo. Se le Suore ci sono da secoli vuol dire che Dio vuole che ci siano .
A parte il fuori tema, ho trovato il commento molto buono,cordiali saluti.
maria