“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
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Il fico e le piante stanno a dire la croce di Gesù. Gesù è ormai pronto per abbracciare l’albero della vita, l’albero della salvezza. Già germoglia la passione. La scelta di Gesù è ormai alle porte. Nel prossimo capitolo entrerà in Gerusalemme e sarà la settimana decisiva, settimana che porterà alla sua condanna.
L’estate invece sta a dire il Regno di Dio. Già altre volte Gesù ha parlato di una vicinanza del Regno. Qui lo fa in una porspettiva di morte e risurrezione. Cioè la maturazione e il compimento della passione porteranno frutti di Risurrezione. Gesù ci invita a guardare quindi nella croce i germogli della Risurrezione facendo una analogia con la natura. Non è per noi facile. Noi vorremmo un’estate perenne, ma questo ci sarà dato solo in Paradiso.
Nel brano del Vangelo di oggi, Gesù introduce ai discepoli una parabola che sembra contrastare con i segni apocalittici dei passi precedenti, in cui si parlava della distruzione del tempio di Gerusalemme, di guerre e rivoluzioni (21,8.), terremoti, carestie e pestilenze (21,11.) e persecuzioni a causa del Suo nome.
Da tutte queste cose Gesù invita i discepoli a guardare il fico e tutte le piante.
Quando già hanno germogliato “capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina“.
Il Regno di Dio è vicino.
Ma come si può cogliere l’estate vicina in un tempo di persecuzione? Eppure quando vediamo i germogli di una pianta non ci domandiamo nemmeno perchè, sappiamo che l’inverno è finito, arriverà l’estate, lunghe giornate di sole che riscalda.
E’ un segno evidente, Gesù ci dice “capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina”.
Com’è difficile invece accogliere con gioia un dolore o una “persecuzione” perchè le scelte che fai per seguire Gesù non vengono accettate e magari vieni deriso. Tante volte non riusciamo a capire che in un dolore c’è già in sè una rinascita.
Non riusciamo a vederla perchè magari siamo troppo concentrati a cercare il modo di evitarlo, ignorarlo, o nasconderci, per paura di perdere le nostre false sicurezze invece di affrontarlo, accettarlo e accettarci e nello stesso tempo cogliere in esso quel momento di incontro con Gesù OGGI nel nostro cuore.
In un germoglio sono già presenti abbozzati gli elementi della pianta: noi non li vediamo e ci sembra impossibile che da strutture millimetriche possano formarsi dei rami capaci anche di sopportare pesi notevoli senza spezzarsi, invece è così, ci sono già! Come ci sembra impossibile vedere la rinascita da una situazione dove c’è solo dolore, crisi profonda e devastazione come può succedere nei momenti di buio della nostra vita.
Ma è in questi momenti che può rinascere in noi la persona nuova, quello che diventi quando Gesù si ferma a casa tua e tu lo accogli nel cuore, il luogo dove, nei momenti di aridità totale e dolore incontri lo sguardo di Gesù e puoi rinascere, accogliere il Regno di Dio nel tuo cuore e diventare una persona nuova.
Gesù ci dà una certezza “QUANDO voi vedete accadere queste cose, sappiate che il Regno di Dio è vicino“.
Perchè basta guardare i germogli per capire che l’estate è vicina. Basta alzare lo sguardo a Gesù per capire che ci sta già guardando e risollevando e stiamo già diventando persone nuove. E’ dal legno della croce che arriva la Salvezza.
Nella vita può succedere qualunque cosa e i momenti difficili ci sono sempre, ma è proprio in questi momenti di estrema difficoltà che la Parola di Dio diventa il punto fermo della nostra vita e dà acqua, luce e calore a quel germoglio.
E’ la parola di Dio che ti fa attraversare la croce e ti fa essere ciò che devi essere facendoti ritrovare la verità di te stesso. Il fico è una pianta con dei fiori minuscoli che crescono racchiusi in una struttura carnosa, da cui in seguito si sviluppa il frutto. I fiori sono nascosti, non si vedono ma ci sono e noi possiamo vedere poi i frutti. Questo mi ha fatto un pò pensare alla storia della Salvezza: dobbiamo fidarci sempre di Dio! Come ha fatto Maria che ha accolto Gesù nel suo grembo fino a quel sepolcro vuoto da cui dopo tre giorni Gesù è risorto rotolando via la pietra.