“In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Allora egli disse loro questa parabola: “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”. “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?” La volontà di Dio nei riguardi del Figlio Gesù è quella di non perdere neppure uno dei figli che gli è stato affidato. Così Gesù, come buon pastore, va a cercare l’unica pecorella smarrita tra cento, come se avesse perso tutto il gregge. Questa iniziativa del padre ci tocca profondamente perchè ciascuno di noi si sente smarrito, soprattutto in alcuni momenti della vita. “O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova“. Ma il Vangelo continua con la parabola di una donna che perde alcuni centesimi, diremmo oggi. La dramma è una piccola unità di moneta esistente tra i pagani. Come a dire che Dio è uomo, buon pastore e donna, padre e madre. Cioè ci guarda come ci guarda la nostra mamma e il nostro papà.