“Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
La domanda di Gesù si pone su deu livelli: “Le folle chi dicono che io sia?”, “Ma voi chi dite che io sia?”. Naturalemnte per noi cristiani è fondamentale rispondere alla seconda domand. Infatti il cristianesimo non è la scoperta di un profeta esterno a noi, ma è fondamentalmente una relazione. Una relazione nella quale ci giochiamo personalmente. In questa relazione ci poniamo in ascolto del nostro amico e lo scopriamo giorno dopo giorno. Per cui non può passare giorno senza chiederci: “ma tu Gesù chi sei per me?.