In quel tempo, il Signore disse: “Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito”.
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
“Guai a voi”. Il monito di Gesù è rivolto alle persone che hanno influenza sul popolo, che hanno responsabilità verso gli altri. Man mano che si cresce, nella vita, nella fede e si impara a conoscersi meglio, i propri doni e i propri difetti, mancanze, per cui una volta i farisei,gli scribi,i dottori della Legge ci sembravano solo i “cattivi”, gli “altri”, quelli contro cui schierarsi stando dalla parte di Gesù, oggi le sue parole le sentiamo anche rivolte a noi, certe volte anche noi diventiamo farisei,scribi e dottori, e tendiamo a sporcare i progetti di Dio mettendoci troppo noi stessi, guai a noi se ci accorgessimo di aver perso l’umiltà dei primi discepoli. Fermiamoci e pensiamo ai momenti della giornata in cui il “guai a voi” si è trasformato in un “Guai a noi”!