Il nostro amico Eugenio (a destra nella foto) ha detto un si grande a Gesù
ed è entrato da pochi giorni nel Seminario di Rimini.
Ecco la sua bella testimonianza vocazionale.
Inizio con un qualche domanda: cos’è la vocazione? e io che c’entro? Io in seminario? Dai non scherziamo…tutto, ma MAI prete e neanche l’idea…
Mi rendo conto ogni giorno che passa di come con gli anni le parole assumano un significato più profondo. Quand’ero piccolo pensavo all’equazione “vocazione = prete (o suora)”; poi con gli anni ho capito che anche la famiglia è una vocazione molto importante. Anche per fare certi lavori (mi viene in mente il medico, il carabiniere, …) ci vuole una particolare “vocazione”, cioè nascere con delle attitudini speciali che ci riempiano il cuore se le esercitiamo.
Sarebbe lungo descrivere il mio cammino di Fede (tuttora in corso), molte cose poi rimangono in un dialogo intimo e interiore tra me, il Signore e il mio padre spirituale.
Posso dire, però, che da quel che è capitato a me Dio si presenta nella nostra vita in maniera sempre nuova, inaspettata e inedita. E’un Dio che ti apre le braccia quando torni con la coda fra le gambe, che si lascia chiamare “abbà”, che decide di incontrarti durante un’adorazione la notte di capodanno, che ti chiama in un momento che non ti aspetti, che ti toglie tutto ma con la promessa di darti qualcosa di più…
E io mi trovo qui davanti a voi a fare la “testimonianza”: sono qui a chiedermi “e io cosa ho da dire al Puntogiovane? e come si fa a fare una buona testimonianza? C’è forse una regola, un “segreto”… che contraddistingue LA testimonianza?”
Proverò a parlarne, anche se in questo periodo (più che in altri) faccio davvero fatica: la scelta di entrare in seminario ancora mi fa “strano”, intorno a me tutto gira veramente a velocità elevata e io – che sono sempre stato lento a capire le cose – sento una forte stanchezza ma anche la pace nel cuore. Cosa ti aspetti che dica, Signore, in questa giornata di “sintesi” al Puntogiovane? C’è qualcosa che tu vuoi farmi capire anche oggi, dove in preda all’emozione cerco di scrivere 2 righe da dire davanti a tutti?
Ci sono 2 parole che vorrei usare: GRAZIE e SCUSA. Ti ringrazio Signore per i doni con cui riempi mia vita e ti chiedo perdono per le volte in cui ti metto da parte. Devo un grazie sincero a tutti voi, che negli anni mi siete stati vicino, mi avete accolto al Punto e soprattutto “ri-accolto” dopo un periodo di allontanamento; desidero chiedere scusa per tutte le mie mancanze, per tutte le volte in cui mi è stato più facile tirarmi indietro piuttosto che mettermi in gioco: ogni volta che non ho accolto qualcuno, Signore, non ho accolto Te.
Non mi sento un “privilegiato” per questo mio passo: il Signore chiama TUTTI indistintamente! Sì…chiama ognuno di noi perchè ci ama e sa cosa abbiamo nel cuore, che ci stringe durante le notti passate a riflettere sul senso della nostra vita. Conosce gli occhi riempiti da quelle lacrime che scendono giù veloci e, calde, scivolano sulle guance tagliandoci la faccia per poi cadere giù… In questo anno di continuinità ho pianto tantissimo ma di grande gioia: perchè si può piangere di dolore, ma anche di gioia. Nel servizio al Telefono amico, nel seguire i ragazzi delle convivenze, nel parlare con gli amici della continuinità, … Grazie di cuore a ciascuno per la vostra presenza: un dono unico, speciale che supera le difficoltà e gli attriti perchè orientato ad un Bene grande.
Caro Puntogiovane, io ti ho amato…odiato…per poi tornare ad amarti perchè qui vedo il volto di Gesù (e grazie al Cielo, lo vedo anche da altre parti!).
Signore, sono qui a dirti sì, con un atto di Fede: un sì che – a cascata – mi ha portato a dire anche molti “no” (alcuni di questi ancora duri da accettare), ma come diceva San Paolo pieno di speranza “so a chi ho dato la mia fiducia”. . Entrare in seminario non vuol dire necessariamente diventare prete: è per questo che si chiama “discernimento vocazionale”… Ti chiedo di starmi vicino, e di farmi capire ciò che vuoi da me. Oggi mi chiami a scegliere….a scegliere Te. Perdonami, ma a volte non capisco bene se sono io ad averti scelto o prima ancora tu hai scelto me…