La liturgia delle ferie d’Avvento ci propone oggi il brano della guarigione del paralitico. Proviamo ad entrarci dentro.. Prima di tutto immaginiamoci la scena: Gesù si trova – subito dopo essersi ritirato “in luoghi deserti a pregare” – in una casa, sommerso dalla folla, tanto che chi è fuori non riesce proprio ad entrare. Stava insegnando e guarendo; evidentemente il suo operare aveva prodotto già una grande eco, tanto che farisei e scribi vengono a vederlo da ogni dove: Galilea, Giudea e Gerusalemme.
D’un tratto ecco “alcuni uomini”, Luca non specifica quanti, che portano su una barella rudimentale un uomo paralizzato, probabilmente un loro amico. Loro obiettivo è “metterlo davanti a Gesù”. Siccome non riescono a passare, tanta è la gente, s’ingegnano e lo calano dal tetto!
Per noi il brano è ormai ascoltato e riascoltato, ma se proviamo ad immedesimarci in quanto accade la scena è davvero strana, quanto d’impatto: un tetto che si scoperchia e un uomo che discende dall’alto, fino a diventare, una volta giunto a terra, il centro assoluto dell’attenzione. Gesù, ammirata la fede degli amici.. guarisce lui!? Questa sì è intercessione. Meglio, vedendo la fede di quelli “perdona i peccati di lui”, ma “scribi e farisei” si indispongono: “solo Dio può tanto..chi si crede di essere costui!?”. Da un lato ci hanno preso, infatti solo Dio può; dall’altro però non si sono accorti che quell’uomo che hanno di fronte è proprio Dio!
Ecco allora che Gesù compie un’operazione sottile e, da vero pedagogo, si fa capire con una domanda concreta: ” Pensate sia più semplice guarire qualcuno che perdonargli i peccati? Bene, se è questo che pensate allora “Alzati e cammina” – dice al tale. Vi sto dicendo che sono Dio.. è chiaro? Vi sto dicendo che sono qui per perdonarvi.. chiaro?”.
Non tanto, credo, dato che gli spettatori se ne vanno dicendo “oggi abbiamo visto cose prodigiose”, è cioè sull’azione che si soffermano, non su chi l’ha compiuta.
La scena è dunque forte, come forte è quella vista più e più volte da chi, durante l’evangelizzazione di strada, ha visto ragazzi dal cuore paralizzato (sclerocardia) entrare in chiesa, portati da “alcuni uomini” perché stessero “davanti a Lui”, il solo a poterli perdonare e guarire. Che poi è quanto è accaduto e accade, forse in maniera più “quotidiana”, ad ogni convivenza..
Slim