In questo brano Gesù si relaziona con la folla da una parte e i discepoli dall’altra. Verso la folla compie guarigioni ed è mosso a compassione, “sente con loro”, si mette nei loro panni. La folla dal canto suo si stupisce per i miracoli compiuti e loda Dio. Mi viene da pensare ad una relazione più emozionale come succede quando Gesù entra nella tua vita e ti accorgi che l’incontro con Lui ti ha guarito da tante ferite e infermità. Tutto questo sfocia nella lode e nello stupore.
Poi c’è la relazione con i discepoli, quelli più vicini a Gesù, quelli che Gesù prende da parte e condivide con loro ciò che sente per la folla. I discepoli però hanno mille preoccupazioni per i mezzi che hanno a disposizione rispetto al compito affidato loro da Gesù e non tengono conto che invece hanno lì con loro Gesù stesso e non si dovrebbero preoccupare proprio di niente. e invece sembra che non si stupiscano più di tanto e non osino nemmeno volare alto. Un pò come facciamo noi quando una persona siamo abituati ad averla sempre vicino e non riusciamo più a stupirci e a lodare Dio.
Questo può succedere anche nel nostro rapporto con Gesù, quando si rischia l’abitudine o quando pensi di non essere all’altezza di ciò che ti è affidato, invece è proprio lì che avviene lo scatto, quella cosa per cui è Gesù che ti rende “operativo” e ti dice: “Tu quanti pani hai? Ok, non ti preoccupare, ai pani ci penso io, tu pensa a distribuirli. Fidati e lavoriamo insieme. “E il risultato va sempre oltre ogni aspettitava…tanto che il pane arriva e in abbondanza, tanto da avanzare!
Avere fiducia nella provvidenza e “sentire con”, ti chiedo Gesù di tenere aperte queste due finestre, che tante volte si chiudono, “sentire con” le persone che ho vicino, lasciarmi stupire da quello che puoi fare Tu se mi affido a Te, e lodare Dio!
Tiziana
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