Questo brano di Vangelo inizia una nuova sezione in cui Gesu’ si rivolge alle folle. L’inizio e’ un invito a mettere Gesu’ stesso e l’amore per Lui prima di ogni altra relazione umana. Poi si inseriscono due parabole riguardanti chi si accinge a intraprendere qualcosa di importante. Prepararsi per una grande impresa come la costruzione di una torre o l’affrontare un esercito non sono cose in cui ci si puo’ improvvisare, in cui si puo’ viaggiare sull’onda dell’entusiasmo del momento, senza valutare costi, mezzi a disposizione ed energia necessarie all’impresa, per non rischiare di arenarsi e rimanere a meta’ strada. Gesu’ conclude poi con la necessita’ di rinunciare a tutto per Lui. Allora cosa vuole dirci Gesu’? Forse che per seguirlo non basta lasciarsi trasportare dall’onda emotiva, e dopo? Finisce tutto? Gesu’ ci mette in guardia perche’ seguirlo e’ impegnativo, bisogna valutare cosa sei disposto a fare, quanto sei disposto a metterti in gioco e anche a rimetterci la faccia, ma anche a guardarti dentro prendere coscienza e accettare quello che sei e che hai. Allora penso a come sono io, che tante volte sono partita in quarta seguendo l’entusiasmo e dopo e’ arrivato lo sconforto, perche’ magari facevo affidamento solo sulle mie capacita’ e le mie forze. Tu Signore, conosci tutte le mie debolezze e i miei limiti, ma vuoi che le riconosca e le accetti anch’io, solo cosi’ ti posso mettere davanti a tutto e prima di tutto, solo cosi’ nell’impresa non si rimane a meta’ strada. Tizi