In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!». Sono pronta? Io che sono sempre in ritardo agli appunamenti, che a volte ho la sensazione di stare sul fuso di Greenwich quando la vita è su quello di Roma, che scrivo il commento al Vangelo in ritardo… sono pronta ad aprire a Gesù subito appena bussa alla mia porta? Quando arriva all’improvviso? Quando mi chiede di seguirlo inaspettatamente provocando la mia pigrizia e la mia indolenza? E’ questa la domanda che Gesù mi pone nel Vangelo: di fare la mia parte, quel poco per permettergli di entrare…essere solo più attenta al tocchettio sulla porta, fare da usciere, poi lui penserà a tutto. Mi farà sedere a tavola, mi nutrirà col suo amore, mi consolerà quando avrò paura…in fondo mi chiede davvero così poco, eppure quante volte mi è sembrato tanto, troppo, quante volte mi sono messa in un angolino, dietro la porta, con le mani sulle orecchie, perchè avevo paura di qualsiasi cambiamento. Ma Lui è tenace, conosce il mio cuore ed ha sempre atteso ed ogni volta che ho aperto è stato un miracolo di Resurrezione…basterebbe avere solo un po’ più memoria di tutti questi miracoil per sperimentare ogni giorno la beatitudine che Gesù ha riservato per ciascuno di noi!