La squadra riccionese viene da due pareggi consecutivi e due buone prestazioni, e si appresta ad incontrare una delle candidate alla scalata in seconda categoria. Lo fa con la sua solita “veste”, il 4-3-3, che si contrappone ad un più classico e robusto 4-4-2 degli ospiti, che iniziano subito forte, con i padroni di casa che, forse anche dal punto di vista fisico, sono sulle gambe e stanno a guardare: 0 – 1 dopo appena 5’; 0 – 2 al 25° (entrambe le reti di testa, con diverse responsabilità della difesa) e 0 – 3 al 32° (rigore netto).. Partita chiusa dopo appena mezz’ora, ma, quel che più lascia perplessi, spettatori e locali ed ospiti (che neppure esultavano!?!), è la non-reazione del Punto Giovane, che ha continuato a “prenderle” senza reagire minimamente. Al 38° del primo tempo mister Miscia prova a dare una scossa alla partita con tre cambi prima dell’intervallo (cosa insolita, dato che può avere ripercussioni psicologiche soprattutto per chi viene sostituito), ma la musica, anzi è il caso di dire il ritmo, non cambia.. Nella ripresa i biancoazzurri si presentano ancora più spregiudicati: due play a metà campo pronti a fornire il subentrato Dimaso e i tre attaccanti che tenta di supportare; la gara è più equilibrata, con maggior possesso palla e tiri (un palo di Spimi dalla distanza, dopo quello già preso da Miscia nel primo tempo) da parte dei padroni di casa, ma la frittata ormai è servita.
Che dire? A caldo ancora risuonano le critiche (solite) provenienti dalla tribuna: <<Cambiamo troppi giocatori ad ogni partita!>>, <<Lui non deve giocare lì!>>, <<Quello non è il suo ruolo>>, <<Come si fa a non far giocare uno così bravo, solo perché ha saltato un allenamento?>>, e via dicendo.. Critiche in parte giuste, che ci sentiamo di condividere, ma anche dettate da una non conoscenza di quanto avviene in settimana, fra quelle quattro mura chiamate spogliatoio e dentro quel “recinto” che è il campo d’allenamento. E’vero che il mister di fronte a prestazioni come queste ha le sue responsabilità, in fondo è lui che guida il gruppo, lo “costruisce”, lo plasma e motiva, ma occorre prima chiedersi il perché di tali scelte. Molte esclusioni, o scelte tattiche, o partenze dalla panchina, o riconoscimenti di fiducia (ad esempio schierare qualcuno che a detta di tutti sembrava non meritarlo), hanno il più delle volte una funzione didattica, per far crescere il gruppo, per dargli delle regole (facendo capire che tutti sono importanti e nessuno è una prima donna) e motivarlo. Per chi non vive “la settimana”, o sperimenta sulla sua pelle un’esclusione, non è facile da capire.
Quindi? Il nostro allenatore è giovane, dunque mancante di esperienza, ma molto preparato e con una grande passione per il calcio: fidiamoci del suo entusiasmo.Su le maniche, da martedì si ricomincia.. forza ragazzi!
Le pagelle del “Guervo” (tra coloro che hanno fondato la squadra: un po’ ci manca..)
1) Benedetti 5,5
2) Piccioni 5,5
3) Talacci 5,5
4) Mainella 6,5
5) Quadrelli 5
6) Fabbri 5,5
7) Gabrielli 6
8) Battarra 5,5
9) Tura 6
10) Fazi 5,5
11) Miscia M. 5,5
12) –
13) Boldrini n.e.
14) Santini 5,5
15) Spimi 5,5
16) Protti 6
17) Manna 5,5
18) Dimaso 5
All. Miscia A. 5,5