“In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi”.
La tentazione continua di sentirsi i primi deriva da una paura inconscia della morte. Sappiamo che l’umanità va incontro a questo destino fatale, pertanto vorremmo come uscir fuori dalla comune sorte e sentirci distaccati. Un titolo che ci fa essere sopra gli altri è “egregio” che etimologicamente significa fuori dal gregge. Quindi più ci distacchiamo e ci mettiamo supiedistalli e più ci illudiamo di uscir fuori dalla sorte che ci comsegna alla morte.