“In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘‘rabbì’’ dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ‘‘rabbì’’, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ‘‘padre’’ sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare ‘‘maestri’’, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato”. Gesù ci invita a riflettere sull’incongruenza di fondo che c’è nell’osservanza delle regole come strumento sufficiente di salvezza e l’accoglienza dell’Amore del Padre. L’osservanza dei precetti fine a se stessa porta alla sottile e terribile conclusione che possiamo salvarci da soli, che se siamo BRAVI possiamo guadagnarci onestamente il biglietto in prima classe per il paradiso. allora la legge diventa lo strumento con cui misurare la nostra vita ma soprattutto quella degli altri. Questo è il terreno fertile per il dilagare del giudizio indiscriminato, ma Gesù da compimento alle regole, soggiogandole tutte alla Regola più importante quella dell’Amore. Una componente essenziale dell’Amore che ci mette parecchio in crisi è il sentirsi pienamente amati, accolti, così come siamo con tutte le cose belle ma anche il marciume più bieco. Il Colare del sentirsi Amato, da chi sa tutto di te, anche le cose più intime e segrete, ti Libera, ti da una sensazione di pace infinita, di paradiso. Sperimento una cosa molto simile quando mi alzo dopo aver ricevuto il sacramento del perdono, per un attimo, prima di tornare inesorabilmente a peccare, mi sfiora una sensazione di Pace a cui si potrebbero dare un tanti nomi, ma che è il frutto del sentirsi Amati fino in fondo. Penso a Lucia penso al bene che le voglio e penso che non dipende da quello che fa o da quello che dice (ancora non molto) certo fa piacere un bel sorriso, ma questo non cambia nulla, ora inverto le parti e mi sento pienamente Figlio. Le regole ci sono e sono cosa buona, lo conferma anche Gesù, l’uomo a bisogno di regole anche se diceva Sant’Agostino “Ama e fa quello che vuoi”, penso che gli ebrei non siamo molto in linea con questa frase.Ma per quanto appaia libertina è infinitivamente garantista, porta l’amore in primo piano, sopra ogni sorta di regola, norma, o tradizione. Paolo Gesu’ci dice che quello che dicono i farisei e gli scribi e’ giusto, che dobbiamo osservare questa legge,pero’Ci invita anche a non fare come loro che “dicono ma non fanno “, il loro comportamento e’ falso, le loro opere sono per se stessi,per essere ammirati dagli uomini e non per glorificare Dio. Troppo spesso infatti ci comportiamo come gli scribi e i farisei che denunciano l’operato altrui, Il Vangelo di oggi è molto significativo e fa riflettere parecchio, troppo spesso infatti ci comportiamo come gli scribi e i farisei che denunciano l’operato altrui, dettano certi comportamenti e certe regole ma poi quando si tratta di agire… E’ molto più facile a mio parere “fare del bene” con la bocca piuttosto che con la propria vita, essendo d’esempio per gli altri nella nostra stessa persona. E per mettere in atto questo occorre certamente avere come modello il Padre nostro celeste, metterlo al centro della propria vita come l’unico vero Maestro da seguire. Colui che avrebbe sì potuto imporre la propria figura sulla gente ma che invece ha scelto di essere umile facendosi servo e obbediente al Padre suo sino alla morte di croce. Da qui comprendiamo appieno le parole di Gesù “il più grande tra di voi sia vostro servo; chi si innalza sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato” Cri ” Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli”. Il Vangelo di oggi mi piace molto. ” Voi siete tutti fratelli”. Mi piace pensare che agli occhi di Dio siamo tutti uguali, lui ci ama tutti in maniera speciale senza distinzioni, ama chi lo segue, ma anche chi non lo segue perchè anche lui è suo figlio allo stesso modo di chi lo segue. Questo Vangelo richiama all’umiltà; quanto è fatica essere umili eppure il Signore ci dice ” Il più grande di voi sia vostro servo”, sembra un’idiozia paragonato alla società in cui siamo cresciuti e viviamo; una società che ci insegna a fare gara a chi ha le cose più belle, e a chi guadagna i posti migliori sul lavoro o nella città in cui vive. Invece il Signore ci mostra una via, forse l’unica via per essere veramente felici e in pace con se stessi; mettersi al servizio degli altri togliersi qualcosa per fare spazio agli altri, donarsi alle altre persone gratuitamente. Dette così sono belle parole è facile scriverle ma poi bisogna metterle in pratica ed è qui che vengono fuori le difficoltà. A scriverle sono bravo mi piacerebbe anche metterle in pratica ma ancora sono legato a me stesso al mio tornaconto personale perciò non vi posso dire anzi sarei un falso e mentirei se vi dicessi siate umili e servite i vostri fratelli se io non lo faccio per primo o se lo faccio solo qualche volta o mi dono sempre o sono un ipocrita è facile donarsi ogni tanto quando mi fa più comodo e magari faccio anche pochissima fatica. Comunque io mi voglio impegnare voglio seguire la via di Gesù. io non mi voglio arrendere alle mie debolezze di povero essere umano peccatore. Seguire Gesù costa fatica ma che gioia stare nella sua grazia, basta toccarla per un minuto per poi inseguirla per tutta la vita. Solo il Signore è il Padre, ci accoglie e ci indica la via. E se cadiamo mentre camminiamo verso di lui? Bè il Padre “ci rialzerà e ci solleverà, su ali d’aquila ci reggerà” Fast